Biblioteca (lettura pubblicata dalla BBT the bhaktivedanta book trust international)



Ritorno a Krishna

rivista del movimento Hare Krishna

volume 2 n. 1

Gennaio 1990

Dio è luce. L'illusione è tenebre. Dove c'è Dio non c'è illusione.










Sua Divina Grazia A. C. Bhaktivedanta Swami Prabhupada

Fondatore-Acarya dell'Associazione Internazionale per la Coscienza di Krishna arrivò in Occidente dall'India nel 1965, all'età di sessantanove anni, per soddisfare la richiesta del suo maestro spirituale: insegnare la Coscienza di Krsna in Occidente.
In dodici anni ha pubblicato più di settanta volumi di traduzione e commento dei testi classici dell'india vedica.
I suoi libri, ora disponibili anche nella versione italiana, e in altre cinquanta lingue, sono stati adottati come testi di studio nelle maggiori università del mondo.
Viaggiando costantemente in Europa, America, Australia, Africa e Asia, Srila Prabhupada ha strutturato il suo movimento internazionale in una confederazione mondiale di asrama, scuole, templi e comunità agricole.
Ha lasciato questo mondo nel 1977 a Vrndavana, in India, il luogo più caro a Sri Krsna.
I suoi discepoli portano avanti il movimento a cui lui ha dato vita.



RITORNO A KRISHNA
la rivista mensile dell'Associazione Internazionale per la Coscienza di Krishna.
Quando Srila Prabhupada costituì questa Associazione a New York nel 1966, mise per iscritto gli obiettivi che essa si prefiggeva.

1. Diffondere sistematicamente il sapere spirituale in tutta la società ed educare ogni individuo alla pratica della vita spirituale per bilanciare lo scompenso di valori nel mondo attuale e raggiungere una pace e un'unità reali.
2. Diffondere la Coscienza di Krsna così come ci viene rivelata nella Bhagavadgita e nello Srimad-Bhagavatam.
3. Portare i membri dell'associazione a vivere insieme e avvicinarli a Krsna, l'Essere Supremo, promuovendo così l'idea, tra i membri e il resto dell'umanità, che ogni anima è una particella infinitesimale qualitativamente uguale a Dio, Krsna.
4. Insegnare e promuovere il movimento del sankirtana, il canto congregazionale dei Santi Nomi di Dio, come ci ha rivelato nei Suoi insegnamenti Sri Caitanya Mahaprabhu.
5. Erigere per i membri e per il resto della società un luogo dedicato ai divertimenti trascendentali e alla personalità di Krsna.
6. Unire i membri allo scopo di insegnare un modo di vivere più semplice e naturale.
7. Pubblicare e distribuire periodici, libri e altri scritti allo scopo di raggiungere i fini sopraelencati.










La Rivista del Movimento Hare Krishna

RITORNO
A KRISHNA

FONDATA NEL 1944

FONDATORE (sotto la direzione di
Sua Divina Grazia Sri Srimad
Bhaktisiddhanta Sarasvati Prabhupada)
Sua Divina Grazia
A. C. Bhaktivedanta Swami Prabhupada

DIRETTORE RESPONSABILE
Alida D'Ambrosio - Ali Krsna devi dasi

REDATTORE CAPO
Haladhara dasa

REDATTORI Giorgio CerquettiGoura Krsna dasa, Gitamrta devi dasi
Param Guru dasa

TRADUZIONI
Prema Cintamani devi dasi, bhaktin Rosanna,
bhaktin Paola

COMPOSIZIONI
Krsna Kanti dasa, Lalita devi dasi Ananga Manjari dasi

GRAFICA E IMPAGINAZIONE
Haladhara dasa, bhaktin Paola, bhakta Lorenzo

AMMINISTRAZIONE
Nimai Pandita dasa

SERVIZIO ABBONAMENTI
Dananistha devi dasi



PRONUNCIA DEI TERMINI SANSCRITI

La translitterazione dei termini sanscriti contenuti in questa rivista è stata eseguita secondo un metodo adottato internazionalmente. La a si pronuncia a chiusa. La à si pronuncia a, ma aperta e lunga. La i si pronuncia i (lunga). La u si pronuncia u. La u si pronuncia u, ma più lunga. La j si pronuncia g (dolce). La r si pronuncia ri. La s si pronuncia sc (come nella parola scena), altrettanto la s, ma più sibilante. La h è sempre aspirata. Krsna si pronuncia Krishna (il suono sc è dolce); Caitanya si pronuncia Ciaitanya, ecc.



NOMI SPIRITUALI

I membri dell'I.S.K.C.O.N., l'Associazione Internazionale per la Coscienza di Krsna, ricevono uno dei nomi di Krsna o di un Suo grande devoto seguito dal suffisso dasa (dasi per le donne) che significa "servitore".
Per esempio il nome Krsna dasa significa "servitore di Krsna".

ABBONAMENTI. RITORNO A KRISHNA esce tutti i mesi escluso agosto. Per informazioni sugli abbonamenti scrivere a:
B.B.T. Italia  Ufficio Abbonamenti
Via Bonazza 12  50028 Tavarnelle Val di Pesa FI

Tel. 055/80764148077534828470, Fax 055/8076630
© Bhaktivedanta Book Trust  Tutti i diritti riservati

RITORNO A KRISHNA  Pubblicazione mensile registrata presso il tribunale di Milano n° 199 del 13/03/89

VOL. 2 N. 1 Gennaio 1990
Bhaktivedanta Book Trust Italia
Via Bonazza 12  50028 Tavarnelle Val di Pesa FI

SELEZIONI E IMPIANTI: ErreGiEmme  Rozzano
STAMPA: Arti Grafiche F.lli Fiorin S.p.A.  Milano










VOL. 2, N° 1

L'IO CHE NON CAMBIA
Conferenza tenuta nell'aprile 1968 da Sua Divina Grazia A.C. Bhaktivedanta Swami Prabhupada alla Cappella Marsh dell'Università di Boston

L'OSSERVATORE VEDICO

Libri
SRIMADBHAGAVATAM
Continua la pubblicazione del grande classico spirituale scritto 5000 anni fa da Krsna Dvaipayana Vyasa, tradotto e commentato da Sua Divina Grazia Srila Prabhupada

Luoghi Santi
PURI
La città di Jagannatha, il Signore dell'Universo

I dialoghi di Srila Prabhupada
EVOLUZIONE CHIMICA?

LA FESTA DELLA DOMENICA

CANTA HARE KRSNA E SARAI FELICE

IN COPERTINA: Sri Sri Radha Krsna















L'IO CHE NON
CAMBIA

Conferenza tenuta nell'aprile 1968 da
SUA DIVINA GRAZIA A.C. BHAKTIVEDANTA SWAMI PRABHUPADA,
Fondatore Acarya dell'Associazione Internazionale per la Coscienza di Krishna,
alla Cappella Marsh dell'Università di Boston.



La coscienza di Krsna, la scienza di Dio, è molto importante, perché ci permette di comprendere Dio e la nostra relazione con Lui. Certamente, in ogni religione c'è una qualche concezione di Dio: "Dio è grande".
Tuttavia limitarsi a comprendere che Dio è grande non è sufficiente. Dobbiamo conoscere la nostra relazione con Dio.
Generalmente diamo per scontato che Dio debba soddisfare le nostre richieste. Perciò coloro che credono in Dio si rivolgono a Lui solitamente quando soffrono o quando hanno bisogno di denaro; alcuni si avvicinano a Dio per curiosità, altri invece perché vogliono comprendere la scienza di Dio. Queste sono le quattro categorie di uomini che s'interessano a Dio, e tutte queste persone hanno compiuto nel passato delle attività virtuose. Senza aver compiuto buone azioni, una persona non può provare interesse per la scienza di Dio. Perciò coloro che sono sfortunati, che sono trascinati da attività empie, non credono in Dio; non se ne interessano minimamente. E' molto difficile, dunque, per gli atei comprendere Dio.
Eppure, poiché la coscienza di Krsna è una scienza, persino un ateo può apprezzarla, purché sia intelligente. Atei o teisti, tutti sono coscienti. Questo è un fatto. Non importa se credete in Dio o se non credete in Dio: voi siete coscienti. Non appena pizzico una parte del vostro corpo, immediatamente protestate: "Qualcuno mi pizzica! Mi fa male!" Persino negli animali è presente la coscienza.
Ora, che cos'è questa coscienza? La Bhagavadgita afferma avinasi tu tad viddhi yena sarvam idam tatam: "La coscienza è ciò che pervade tutto il corpo, ed è eterna." Come si può comprendere che la coscienza è eterna? Potete comprenderlo con la vostra esperienza pratica. Da bambini eravate coscienti, da ragazzi eravate coscienti, da giovani eravate coscienti, e con l'andare degli anni, mentre vi avviate verso la vecchiaia, resterete sempre coscienti. Il vostro corpo cambia, ma la vostra coscienza continua immutata. Non potete negarlo. Perciò la Bhagavagita dice na hanyate hanyamane surire: "La coscienza è eterna. Non viene annientata con la distruzione del corpo temporaneo." Non appena la coscienza nel corpo viene meno, il corpo è morto. Che cos'è dunque la coscienza? E' il sintomo della presenza dell'anima. Come un fuoco situato in un punto diffonde tutt'intorno luce e calore, così l'anima spirituale presente nel corpo diffonde la coscienza in tutto il corpo. Questo è un dato di fatto.
Dal vostro corpo di bambino al vostro corpo di ragazzo, al vostro corpo di giovane, la vostra coscienza continua. Similmente, la vostra coscienza vi trasporterà in un nuovo corpo, e questa trasmigrazione da un corpo all'altro è detta morte.
Quando il vostro vecchio corpo non può più essere mantenuto in funzione, la coscienza dev'essere trasferita in un nuovo corpo. Quando i vostri abiti sono troppo vecchi, dovete cambiarli; similmente, quando il corpo materiale è troppo vecchio per continuare a funzionare, la vostra coscienza viene trasferita in un altro corpo, e ha inizio una nuova vita. Questo è il processo della natura.
Purtroppo, però, il sistema moderno di istruzione non prevede istituti per lo studio della coscienza o dell'anima spirituale, benché questa sia la conoscenza più importante. Senza la coscienza, senza la presenza dell'anima, il corpo non ha alcuna utilità. Sfortunatamente, mentre ci prendiamo molta cura del corpo, non abbiamo alcuna conoscenza della coscienza o dell'anima spirituale. Questa ignoranza è dovuta a maya, l'illusione. Consideriamo con grande serietà ciò che non è permanente - il corpo e le sue estensioni, che non esisteranno a lungo e saranno distrutti dopo un certo numero di anni - ma non ci preoccupiamo della coscienza eterna, l'anima spirituale, che trasmigra da un corpo all'altro. L'ignoranza dell'anima spirituale è il principale difetto della civiltà moderna.
Finché non saremo coscienti della presenza dell'anima spirituale nel corpo, finché non ci informeremo sull'anima spirituale, tutte le nostre attività non saranno altro che una perdita di tempo. Lo afferma lo Srimad-Bhagavatam (5.5.5): parabhavas tavad abhoda-jato yavan na jijnasata atma-tattvam. Chiunque abbia accettato un corpo temporaneo dev'essere considerato uno sciocco, e dato che ci identifichiamo con un corpo temporaneo, possiamo dire che siamo tutti sciocchi. Tutti sanno che un giorno il corpo cesserà di esistere, eppure tutti continuano ad identificarsi con il corpo. Questa è ignoranza, illusione. Praticamente tutta la popolazione del mondo è immersa nell'ignoranza, perché quasi tutti ignorano di essere anime spirituali che trasmigrano da un corpo all'altro. Nessuno vuole morire, ma la morte crudele è imposta a tutti con la forza. La gente, però, non considera con serietà questo problema. Pensa di essere molto felice seguendo i principi della vita animale - mangiare, dormire, accoppiarsi e difendersi. Oggigiorno la gente è molto orgogliosa del progresso della civiltà umana, ma si preoccupa quasi esclusivamente di questi quattro principi. Secondo le Scritture vediche, questo tipo di vita non è migliore di quello degli animali.
La vita umana è fatta per progredire nella conoscenza. Cosa vuol dire conoscenza progredita? Vuol dire conoscere sé stessi, poter rispondere alla domanda "chi sono io?" Ogni società civilizzata stabilisce una serie di principi religiosi, siano musulmani, cristiani, ebrei, induisti o buddisti. E qual è lo scopo delle Scritture e dei principi religiosi? Comprendere la coscienza, comprendere l'anima spirituale e la ragione della sua caduta nella vita materiale condizionata, capire in che modo essa trasmigra nelle varie specie di vita, e come può liberarsi da questo ciclo di nascite e morti. Esistono 8.400.000 specie di vita, e noi continuiamo a vagare da una all'altra. Soltanto quando si raggiunge la forma di vita umana abbiamo la possibilità di rispondere alla domanda "Chi sono io?" Se
non comprendiamo chi siamo, perdiamo l'occasione d'oro rappresentata dalla vita umana. Non faremo che sprecare tempo a soddisfare le tendenze della vita animale: mangiare, dormire, accoppiarsi e difendersi.
Dobbiamo chiederci, "Io non desidero la morte: perché sono costretto a morire? Io non desidero ammalarmi: perché mi viene imposta la malattia?" Tuttavia, anche quando una persona si ammala gravemente, trascura in genere di porsi queste domande. Tuttalpiù si limita a pensare: "Beh, mi sono ammalato. Andrò dal dottore e mi farò dare delle medicine." Ma nel più profondo del cuore noi non desideriamo affatto ammalarci e non desideriamo morire. Perché? Perché siamo eterni. La nostra vera posizione è la vita eterna, piena di felicità, senza morte, senza nascita, senza malattia.
Perciò chi non si domanda come fare per raggiungere questa posizione sta sprecando l'occasione della vita umana.
La forma di vita umana offre l'opportunità di raggiungere la perfezione più alta. Se non ci muoviamo verso questa prospettiva, non facciamo altro che sprecare questa opportunità di una vita umana civile. Mi riferisco in particolare alla vita umana civile, con una coscienza e una cultura sviluppate. A questo stadio di sviluppo dovremmo chiederci: "Perché mi vengono imposte queste calamità?" Nessuno desidera subire delle calamità. In ogni città del vostro Paese vedo i vigili del fuoco e le ambulanze che vanno e vengono nelle strade. Chi vuole che la propria casa prenda fuoco? Chi vuole restare coinvolto in un incidente? Queste cose ci vengono imposte, ma nessuno si chiede, "Non desidero queste disgrazie. Perché sono costretto a subirle?" Non appena si risveglia in noi il desiderio di comprendere perché tutte queste sofferenze ci vengono imposte, iniziamo la via della realizzazione del sé.
Per ora state cercando di risolvere questi problemi attraverso la cosiddetta ricerca scientifica, o la cosiddetta ricerca filosofica, ma la vera soluzione consiste nel correggere ovvero purificare la nostra coscienza. Purificando la vostra coscienza, metterete fine al ciclo di trasmigrazioni da un corpo all'altro. Certo, magari ora siete molto contenti perché avete un bel corpo americano. Vi godete la vita. Ma sapete forse quale sarà la vostra prossima vita? Questo non lo sapete. Dovreste sapere però che la vita continua. La vita attuale è soltanto un lampo - un attimo nel nostro viaggio attraverso milioni di specie di vita. Così il Movimento per la Coscienza di Krsna è fatto per purificare la coscienza, mettere fine alla reincarnazione, e risolvere tutti i problemi.
La coscienza di Krsna è molto semplice. Recitate semplicemente queste sedici parole: Hare Krsna, Hare Krsna, Krsna Krsna, Hare Hare/Hare Rama, Hare Rama, Rama Rama, Hare Hare. Vi chiediamo semplicemente di recitare queste sedici parole. Da parte vostra non avete niente da perdere, e avete la possibilità di ottenere un guadagno illimitato. Perché non fare un esperimento? Non è molto difficile.
Questi ragazzi americani lo fanno. Sebbene il mantra sia scritto in sanscrito, si tratta di una vibrazione trascendentale universale.
Se ci dedichiamo al canto di questo mantra, entriamo direttamente in contatto con il Signore Supremo. Ciò ci purifica. Se ci avviciniamo a un fuoco, ci scaldiamo e se entriamo in contatto diretto con lo Spirito Supremo, iniziamo la nostra purificazione. Così se cantate Hare Krsna, Hare Krsna, la vostra coscienza impura sarà purificata e voi saprete chi siete.
Cantare Hare Krsna è il metodo indicato per pulire la mente da ogni sporcizia. E non appena vi sarete ripuliti da ogni sporcizia, le vostre ansietà materiali avranno termine. Lo afferma la Bhagavadgita (18.54):

brahmabhutah prasannatma
na socati na kanksati
samah sarvesu bhutesu
madbhaktim labhate param

Le parole brahmabhutah indicano che non appena si raggiunge il livello della comprensione spirituale ci si libera da ogni ansia materiale. Non vi affannerete più nella ricerca del profitto, né vi dispererete per una grave perdita (na socati na kanksati). Allora potrete vedere tutti sullo stesso piano, e la vostra perduta relazione con Dio, la Persona Suprema, verrà ristabilita. Allora comincerà per voi la vita vera.
Adottare la coscienza di Krsna significa cominciare la nostra vera vita e liberarci dalla vita temporanea che consiste nel trasmigrare da un corpo all'altro. Perciò l'Associazione per la Coscienza di Krsna è un movimento molto importante. Cercate di comprenderlo. Abbiamo la nostra rivista, Ritorno a Krsna, e centri in varie città del vostro Paese.
Così vi invitiamo a venire da noi. Non si spende nulla. Vi chiediamo soltanto di venire e di cercare di capire questo movimento. Il metodo che utilizziamo è estremamente scientifico; non si tratta di un bluff. Cercate di capire con la logica, con il ragionamento, con gli argomenti. Siamo pronti a rispondere alle vostre domande.
Questo movimento è qui per il vostro bene; non si tratta di un'istituzione a scopo di lucro. Vuole solo rendere un servizio all'intera umanità, in modo che voi possiate capire la scienza di Dio e trarne beneficio. Noi non facciamo altro che presentarvi la coscienza di Krsna. Ora sta a voi accettarla oppure no. Molte grazie.
Ci sono domande?
Studente: Qual è la posizione della coscienza di Krsna nei confronti della filosofia advaita?
Srila Prabhupada: Il principio di base della filosofia advaita è che l'essere vivente è uno con Dio. Questo è vero. Noi non siamo differenti da Dio. Il presidente del vostro Paese, per esempio, è americano, e anche voi siete americani. Così non c'è differenza tra lui e voi per quanto riguarda la nazionalità americana. In questo senso siete uguali. Ma nello stesso tempo, tu non sei il presidente. Il fatto che tu sia americano non significa che tu sia allo stesso livello del presidente. Non è forse vero?
Similmente, tutti siamo uguali in qualità a Dio. La parola "qualità" significa che tutto ciò che ci caratterizza come anime spirituali, anche Dio lo possiede. Non c'è differenza in qualità. Se per esempio supponiamo di prendere una goccia d'acqua dal vasto Oceano Atlantico, e di analizzarne chimicamente i componenti, la composizione della goccia d'acqua sarà la stessa di quella del vasto Oceano Atlantico. Perciò, qualitativamente, la goccia d'acqua è uguale all'enorme massa dell'Oceano Atlantico. Analogamente, anche tu sei un'anima spirituale, una scintilla dell'Anima Spirituale Suprema, Dio, e possiedi tutte le qualità spirituali di Dio. Ma Dio è grande, e tu sei piccolo. Egli è infinito, e tu sei infinitesimale. Perciò tu e Dio qualitativamente siete uno, ma quantitativamente siete differenti.
Coloro che si limitano ad accettare l'aspetto di uguaglianza qualitativa con Dio sono detti advaitavadis; dimenticano che dal punto di vista quantitativo non potranno mai essere uguali a Dio. Se l'essere vivente fosse quantitativamente uguale a Dio, perché sarebbe caduto in questa vita condizionata dell'esistenza materiale? Poiché la posizione costituzionale dell'essere vivente è infinitesimale, egli ha la tendenza a cadere sotto l'influenza di maya, l'illusione. Come potrebbe essere intrappolato da maya se fosse anch'egli il Supremo? Allora maya sarebbe più potente di Dio. Bisogna considerare questi fatti.
Così la nostra filosofia, la filosofia del Vedanta, è acintyabhedabhedatattva, l'inconcepibile simultanea unità e differenza tra Dio e gli esseri viventi. Siamo qualitativamente uguali a Dio, ma quantitativamente differenti. Questa è la nostra filosofia, la filosofia vaisnava. Perciò l'advaitavada (l'unità) e la dvaita-vada (la differenza) sono entrambe vere. Noi non siamo differenti da Dio in qualità, ma siamo differenti in quantità Questa è la filosofia perfetta.
Ti è chiaro?
Studente: Bene, ho sentito qualcuno fare questa analogia: noi saremmo come fiumi che scorrono verso il mare. Il mare è il Brahman, l'Assoluto, e quando raggiungiamo l'illuminazione ci fondiamo nel Brahman e diventiamo una sola cosa con la pura luce e lo spirito.
Srila Prabhupada: Ma l'acqua, oltre a riversarsi sempre in mare, viene anche estratta. E' un dato di fatto. Dal mare, l'acqua evapora e forma la nuvola, e dalla nuvola l'acqua torna a cadere nel mare sotto forma di pioggia. L'acqua del mare non ha una posizione definitiva.
Non devi dunque pensare che, una volta mescolato con l'acqua del mare,
non ci sia più possibilità che tu ne esca. Dovrai uscire. Se però entri nell'acqua e diventi uno degli esseri viventi che vi abitano, non sarai più costretto a uscire. La nostra filosofia non dice dunque di mescolarci all'acqua, ma di immergerci profondamente nelle acque e diventare uno dei pesci che vi abitano. Allora non dovremo più uscirne.
Lo SrimadBhagavatam (10.2.32) afferma:

ye 'nye 'ravindaksa vimuktamaninas
tvayy astabhavad avisuddhabuddhayah
aruhya krcchrena param padam tatah
patanty adho 'nadrtayusmadanghrayah

Questo è un verso molto bello. Dice che sebbene alcune persone pensino di avere raggiunto la liberazione con la realizzazione del Brahman, i loro pensieri non sono ancora purificati, perché rifiutano di servire Sri Krsna. Perciò, anche dopo aver compiuto grandi austerità ed essersi immersi nella radiosità del Brahman, dovranno cadere di nuovo nel mondo materiale. Se dunque non desideri tornare qui, dovrai entrare profondamente nelle "acque" del regno spirituale e rimanervi come uno dei servitori del Signore. Questa è la filosofia vaisnava.
Noi vogliamo entrare nel regno spirituale e vivere la nostra identità spirituale. Non vogliamo mescolarci superficialmente con l'acqua ed evaporare di nuovo, per tornare fuori.
Coloro che credono nella filosofia dell'advaitavada fanno generalmente
l'esempio che tu hai riportato, ma qualsiasi persona di buon senso può capire che mescolarsi superficialmente con l'acqua del Brahman non rappresenta la perfezione. Allora dovrete nuovamente esserne separati a causa dell'evaporazione. Se volete usare questo esempio, dovete accettare anche questa conclusione. Come potete affermare che non ritornerete qui? E' un fatto.
Allora, se non desiderate tornare più qui, immergetevi profondamente nelle acque e diventate uno degli esseri viventi che prendono rifugio nell'acqua. Non hanno problemi, loro; non devono tornare indietro. I grandi esseri acquatici vivono tranquilli nelle profondità marine, non ne escono mai per entrare nei fiumi, perché nei fiumi non c'è abbastanza spazio per contenerli. Così se volete vivere eternamente nel regno spirituale, dovete comprendere la vostra identità sentendovi un servitore di Dio. Allora sarete perfetti. Altrimenti sarete solo frustrati.
La tua domanda è molto intelligente. Purtroppo, la maggior parte degli uomini non ha intelligenza sufficiente per fare domande sulla grande scienza della coscienza di Krsna. Sono molto orgogliosi della propria erudizione, ma non conoscono la loro identità. Non fanno che nascere, vivere per qualche tempo e morire, proprio come i cani e i gatti. Tutto qui. Attualmente, le condizioni della civiltà umana sono davvero terribili, perché la gente non s'interessa della vera identità del sé. S'identificano erroneamente con il corpo (yasyatmabuddhih kunape tridhatuke). Lo Srimad-Bhagavatam afferma che chi crede di essere il corpo, chi pensa di essere il protettore dei suoi cari, chi è convinto che il luogo dove il suo corpo è stato prodotto sia degno di adorazione, quest'uomo non è migliore di un asino o di una mucca (sa eva gokharah). Questa è dunque la sfida dello Srimad-Bhagavatam.
La gente però è così avvolta dall'ignoranza che non se ne preoccupa. "Va bene. Andiamo avanti così." Ma se io dicessi: "Tu sei Dio; puoi fare qualsiasi assurdità ti passi per la mente," allora saranno tutti molto soddisfatti. La gente sarà molto contenta di ascoltarmi. Ma non si può dire una cosa simile. Altre domande?
Va bene, adesso cantiamo. Vi prego di cantare Hare Krsna con noi per un po'.



figure:
Illusione: una serie di fotogrammi proiettati rapidamente su uno schermo appaiono come un'unica immagine in movimento. Similmente, la serie di corpi che noi rivestiamo appaiono come la nostra identità che cambia. In realtà, però, il nostro vero sé non cambia mai. Questo "io" è la nostra coscienza, l'anima, che passa un attimo dopo l'altro attraverso innumerevoli corpi nel suo viaggio dall'infanzia alla vecchiaia, e a un corpo totalmente nuovo dopo la morte. I Veda ci spiegano come mettere fine a questa dolorosa trasmigrazione, realizzando la nostra natura spirituale di amorevoli servitori di Dio, per ritornare nel Suo mondo di eterna felicità e conoscenza.

Adottare
la coscienza di
Krsna significa
cominciare la nostra
vera vita
e liberarci dalla vita
temporanea che
consiste nel
trasmigrare da un
corpo all'altro.

La forma di vita umana
offre l'opportunità di
raggiungere la
perfezione più alta.
Se non ci muoviamo
verso questa
prospettiva non
facciamo altro che
sprecare questa
opportunità















Osservatore Vedico

Commenti a fatti e avvenimenti del nostro tempo
a cura di Giorgio Cerquetti  Goura Krsna dasa



VITA NUOVA

Probabilmente nelle ultime settimane avrete ricevuto più volte gli auguri di buon anno. Distratti o intensamente interessati avrete letto gli oroscopi e le previsioni per l'anno che è appena incominciato.
Si diceva una volta: "anno nuovo, vita nuova", ma c'è veramente qualcosa di nuovo nell'anno 1990? A parte il fatto che siamo tutti più vecchi di un anno e che la prossima estate ci saranno i campionati di calcio, quale altra certezza appare davanti ai nostri occhi?
L'anno scorso quanti giorni, ore o minuti abbiamo passato cercando di capire meglio cos'è la vita? Il tempo passa, anno dopo anno, passa per tutti, per i ricchi e per i poveri, per i sani e per i malati, per i potenti e per i deboli. Ma che cosa è il tempo, perché siamo su questo pianeta, perché non riusciamo a trovare risposte soddisfacenti a mille perché che si affacciano nella mente anno dopo anno?
Nato in Italia, sono stato educato al chiaro e indiscutibile concetto che siamo tutti, nessuno escluso, esseri mortali. "La morte è certa per chi nasce..." A un certo punto della vita mi giunse dall'India la continuazione della frase: "La morte è certa per chi nasce e la rinascita è certa per chi muore". L'ultima parte della frase in Occidente era stata cancellata molti anni fa. Da allora è stato più difficile capire cos'è la vita. Se state leggendo questa rivista, vuol dire che avete degli interessi spirituali. Bene, dedicate qualche minuto, qualche ora e qualche giorno dell'anno 1990 a voi stessi, alla vita spirituale, a quella parte di voi che sopravviverà al mondo del calcio, al lavoro, alla pensione, alla politica, alla droga e a tutte le cose effimere di questo mondo materiale. In questo secolo gli anni sono stati contati e classificati a decine. Gli anni sessanta sono stati quelli della rivolta e della contestazione studentesca. Gli anni settanta si sono distinti per la violenza e per il terrorismo. Gli anni ottanta sono stati rovinati dalla diffusione della droga e dall'inquinamento che sta distruggendo la vita del pianeta. Che cosa caratterizzerà gli anni novanta che cominciano ora?
Dipende da noi, da me, da te e da tutti gli altri componenti della grande assemblea umana. Potrebbero essere gli anni della spiritualità, della riscoperta dei valori umani, dell'amore e dell'amicizia tra i popoli e anche tra le specie. Perché non sperare, dicono i saggi: "finché c'è vita c'è speranza".
E' vero, siamo ancora vivi, possiamo ancora fare qualcosa. Cominciamo subito, affrontiamo i problemi con una nuova coscienza. Cerchiamo di capire cos'è la coscienza di Krsna.



MADRI IN FUGA

Con questo titolo "cinematografico" il settimanale americano U.S.NEWS denuncia la sorprendente e tragica realtà di un fenomeno di violenza che sconvolge gli Stati Uniti. I mezzi di informazione ci insegnano da anni che le strade e le piazze del mondo, soprattutto dopo il tramonto, stanno diventando sempre più insicure e pericolose, agguati, furti, rapine, stupri, violenze e persino omicidi.
E' meglio, informano la polizia e le autorità, starsene a casa propria ed evitare di uscire la sera.
Quindi tutti a casa, con la porta ben chiusa, al caldo e al sicuro.
La notizia che sta preoccupando l'America è fornita dall'associazione "madri contro la violenza sessuale sui figli": i casi di abusi sessuali nei confronti dei bambini sono in aumento, gli irresponsabili violentatori però non sono purtroppo degli ignoti maniaci ma i padri legittimi accompagnati nella tetra classifica dagli zii e dagli altri parenti più stretti. Le denunce sono migliaia, e migliaia sono le madri letteralmente fuggite con i figli per sottrarli alle violenze sessuali di padri snaturati.
Le statistiche parlano chiaro: i casi di abuso all'interno delle pareti domestiche sono in aumento e interessano soprattutto la fascia sociale benestante. Quella fascia sociale che vive bene, fuma, beve alcool, crede sempre meno in Dio, ha il frigorifero pieno di carne e guarda tutti giorni scene di violenza alla televisione.
La situazione è raccapricciante ma è il risultato di una società crudele, violenta in camera da pranzo, violenta in camera da letto. Non penso che tutti i vegetariani siano santi, però penso che chi mangia la carne commette senza dubbio una violenza crudele e inutile. E chi è violento con un essere vivente può esserlo facilmente anche con un altro. Un eccesso di alcool può velocemente eliminare la sottile distinzione fra una specie e l'altra.
I devoti di Krsna considerano invece la mucca come un'altra "madre", pacifica, mite, che dà il latte e non nuoce a nessuno... i materialisti la considerano carne da macello, e c'è chi considera i propri figli "carne" per il proprio piacere e divertimento.
Una proposta semplice ma decisamente fondamentale: più rispetto per la carne altrui, in tutti i sensi.















Libri

SRIMADBHAGAVATAM

Primo Canto: "La Creazione"

Questa è la continuazione della presentazione dello Srimad-Bhagavatam, il grande classico spirituale dell'India scritto 5000 anni fa da Krsna Dvaipayana Vyasa, e ora presentato in una nuova traduzione con il commento di Sua Divina Grazia A. C. Bhaktivedanta Swami Prabhupada. Lo SrimadBhagavatam fornisce la chiave perché l'umanità possa diventare unita nella pace, nella prosperità e nell'amicizia concentrandosi su una causa comune. Questa causa comune è l'unità spirituale di tutti gli esseri viventi, e lo SrimadBhagavatam presenta un'ideologia rivoluzionaria che è la base per la rispiritualizzazione della società. Nel mondo d'oggi non c'è mancanza di avanzamento scientifico, ciò che manca è la conoscenza della scienza di Dio. Quindi, in un mondo che soffre per la discordia universale, per l'ansietà e la confusione, non c'è letteratura più importante di questo radioso SrimadBhagavatam. Se volete ricevere l'intera serie di volumi dello SrimadBhagavatam scrivete alla BBT Italia.







CAPITOLO DUE

La divinità e il servizio di devozione



SPIEGAZIONE

Il messaggio del Signore Supremo, Sri Krsna, non è differente da Lui. Perciò ogni qualvolta si ascolta o si narra questo messaggio evitando di commettere offese, Egli manifesta la Sua presenza personale nella forma di vibrazione sonora trascendentale che racchiude tutta la Sua potenza. A questo proposito Sri Caitanya Mahaprabhu, nel Suo Siksastaka, afferma che i santi nomi possiedono tutti i poteri del Signore e che Egli ha conferito a ognuno dei Suoi innumerevoli nomi uguale potenza. Non c'è un tempo prestabilito per cantare i santi nomi; possiamo cantarLi quando desideriamo, purché con attenzione e rispetto. Il Signore è così buono che accetta di apparire personalmente di fronte a noi nella forma di vibrazioni sonore trascendentali; purtroppo noi non abbiamo alcun gusto per l'ascolto e la glorificazione dei Suoi nomi e divertimenti. Tuttavia, come abbiamo già spiegato, servendo i puri devoti del Signore si sviluppa un gusto per ascoltare e cantare queste vibrazioni sonore divine.
Il Signore soddisfa i desideri di ogni Suo devoto. Quando vede un devoto perfettamente sincero nella sua volontà di offrirsi al Suo trascendentale servizio e fortemente desideroso di ascoltare tutto ciò che riguarda Lui, il Signore agisce dal suo cuore guidandolo affinché possa facilmente tornare a Lui. Il Signore, infatti, desidera il nostro ritorno nel Suo regno più di quanto non lo desideriamo noi stessi. La maggior parte degli uomini non desidera tornare a Dio. Soltanto qualche rara anima nutre quest'aspirazione. Ma Sri Krsna aiuta totalmente chiunque desideri tornare a Dio.
Nessuno può entrare nel regno di Dio senza essere perfettamente purificato da ogni peccato. I peccati nascono dal desiderio di dominare la natura materiale. E' estremamente difficile liberarsi da questi desideri. Donne e ricchezze sono grandi ostacoli per i devoti che si sforzano di progredire sulla via del ritorno a Dio. Numerosi devoti risoluti caddero vittime di queste trappole e si allontanarono dal sentiero della liberazione. Ma quando si ha l'aiuto del Signore in persona, progredire su questa via diventa molto facile per la grazia divina del Signore.
Non c'è nulla di strano che un uomo si senta turbato in presenza di donne o di ricchezze, perché tutti sono legati a queste forme illusorie da tempi immemorabili, e ci vuole tempo prima di poter sfuggire a questa condizione pervertita. Ma immergendosi nell'ascolto delle glorie del Signore si può gradualmente realizzare la propria posizione naturale. Per la grazia del Signore il devoto che s'impegna in questo modo ottiene forza sufficiente per difendersi da questi turbamenti e a poco a poco la sua mente se ne libererà del tutto.



VERSO 18


nastaprayesv abhadresu
nityam bhagavatasevaya
bhagavaty uttamasloke
bhaktir bhavati naisthiki

nasta: distrutto; prayesu: sicuramente; abhadresu: tutto ciò che è negativo; nityam: regolarmente; bhagavata: lo SrimadBhagavatam o il puro devoto; sevaya: servendo; bhagavati: al Signore Supremo; uttama: trascendentali; sloke: preghiere; bhaktih: servizio d'amore; bhavati: diventa; naisthiki: irrevocabile.



TRADUZIONE

Ascoltando regolarmente lo SrimadBhagavatam e servendo i puri devoti del Signore, tutto ciò che turba il cuore è completamente distrutto, e il servizio d'amore al Signore Supremo, glorificato con inni trascendentali, vi si stabilisce in modo irrevocabile.



SPIEGAZIONE

Ecco il modo per eliminare dal cuore tutti gli elementi sfavorevoli, che sono di ostacolo sul sentiero della realizzazione spirituale: rimanere a contatto con i bhagavata. Ci sono due tipi di bhagavata: il libro bhagavata e la persona bhagavata.
Entrambi costituiscono potenti forze purificatrici che, separatamente o insieme, sono sufficienti ad abbattere qualsiasi ostacolo. La persona bhagavata ha valore quanto il libro bhagavata perché la sua vita è interamente vissuta secondo questo libro che è ricco d'informazione sul Signore Supremo e i Suoi puri devoti. Il libro bhagavata e la persona bhagavata non sono differenti l'uno dall'altra. La persona bhagavata è il rappresentante diretto di Bhagavan, il Signore Supremo, e soddisfacendo i Suoi desideri si possono trarre gli stessi benefici dello studio del libro bhagavata.
La ragione umana non può comprendere come si possa gradualmente progredire sulla via devozionale servendo la persona o il libro bhagavata, ma Srila Naradadeva chiarisce questo punto con la sua personale esperienza. Nella sua vita precedente Narada era figlio di una donna impegnata a servire umilmente i grandi saggi, ed egli si trovò così a contatto con loro. Per il semplice fatto di essere stato in loro compagnia e aver accettato i resti del loro pasto, il figlio di questa servitrice divenne il grande e celebre devoto Srila Naradadeva. Questi sono i miracolosi effetti del contatto con i bhagavata. Per capire questi effetti basta notare che ricercando con sincerità la compagnia dei bhagavata si è sicuri di acquisire facilmente la conoscenza trascendentale e situarsi fermamente nel trascendentale servizio d'amore al Signore. Il messaggio del libro bhagavata deve dunque essere ricevuto dalla persona bhagavata, e l'unione di questi due bhagavata aiuterà il devoto neofita a progredire sempre più verso la meta desiderata.







VERSO 19


tada rajastamobhavah
kamalobhadayas ca ye
ceta etair anaviddham
sthitam sattve prasidati

tada: in quel momento; rajah: l'influenza della passione; tamah: l'influenza dell'ignoranza; bhavah: la situazione; kama: lussuria e desiderio; lobha: avidità; adayah: altri; ca: e; ye: qualunque siano; cetah: la mente; etaih: da questi; anaviddham: senza essere colpito; sthitam: essendo fermamente situato; sattve: nella virtù; prasidati: diventa così pienamente soddisfatto.



TRADUZIONE

Appena il servizio di devozione si stabilisce in modo irrevocabile nel cuore, gli effetti della passione e dell'ignoranza, come la lussuria, il desiderio e l'avidità, svaniscono dal cuore. Il devoto si situa allora nella virtù e diventa completamente felice.



SPIEGAZIONE

La condizione normale dell'essere vivente è la completa soddisfazione nella felicità spirituale. Questa condizione si chiama brahmabhuta o atmanandi e non è affatto paragonabile alla beata soddisfazione degli sciocchi immersi nell'inazione. Questi sciocchi sprofondano in un'ignoranza grossolana, mentre l'atmanandi, totalmente soddisfatto in se stesso, è trascendentale a ogni condizione materiale di esistenza. Questo stadio di perfezione si raggiunge appena ci si stabilisce in modo irrevocabile nel servizio devozionale. Il servizio devozionale non è inattività, ma è l'attività pura e naturale dell'anima.
L'attività dell'anima si altera a contatto con la materia e in questa condizione morbosa si trasforma in lussuria, bramosia, avidità, inazione, stupidità e sonno. Una conseguenza del servizio di devozione è proprio la completa eliminazione di questi effetti della passione e dell'ignoranza. Il devoto si situa subito nella virtù da dove si eleva poi a livello di vasudeva, livello del puro sattva, o suddhasattva. Soltanto allo stadio di suddha-sattva si può sviluppare un puro amore per Krsna, amore che ci permetterà di vederLo continuamente a tu per tu.
Il devoto è sempre situato sotto l'influenza della pura virtù, perciò non può fare torto a nessuno, mentre il nondevoto, qualunque sia il suo grado di educazione, sarà sempre di disturbo. Il devoto non è mai un incapace o un irascibile; un uomo empio, incapace o irascibile non può essere considerato un devoto del Signore per quanto pretenda di esserlo con il suo atteggiamento esteriore. Il devoto possiede sempre tutte le qualità di Dio dal punto di vista qualitativo, anche se dal punto di vista quantitativo queste qualità possono essere differenti.







VERSO 20


evam prasannamanaso
bhagavadbhaktiyogatah
bhagavattattvavijnanam
muktasangasya jayate

evam: così; prasanna: ravvivata; manasah: la mente; bhagavatbhakti: col servizio di devozione al Signore; yogatah: in unione con; bhagavat: che si riferisce al Signore Supremo; tattva: conoscenza; vijnanam: scientifica; mukta: per chi è liberato; sangasya: del contatto; jayate: diventa reale.



TRADUZIONE

Situato così nella virtù e con la mente ravvivata dalla pratica del servizio di devozione, l'uomo ottiene la liberazione, spezza ogni legame con la materia e accede alla scienza del Signore Supremo.



SPIEGAZIONE

E' detto nella Bhagavadgita (7.3) che tra migliaia di uomini uno solo forse avrà la fortuna di desiderare di raggiungere la perfezione dell'esistenza. La maggior parte degli uomini rimane situata sotto l'influenza della passione e dell'ignoranza, soggetta al dominio della lussuria, della bramosia, dell'avidità, dell'incoscienza e del sonno. Ma fra tutti questi uomini simili ad animali si trova qualche rara anima cosciente delle responsabilità della forma umana e desiderosa di perfezionare la sua esistenza adempiendo i doveri prescritti. E tra migliaia di queste persone che hanno tratto pieno vantaggio dalla loro vita umana, raro è colui che giunge a conoscere in modo scientifico il Signore Supremo, Sri Krsna.
La Bhagavadgita (18.55) insegna che soltanto la pratica del servizio di devozione, il bhaktiyoga, può permettere di conoscere la scienza del Signore Supremo, Sri Krsna, in tutta la sua verità, come conferma anche il nostro verso. Nessun uomo comune, nemmeno chi ha tratto pieno vantaggio dalla vita umana, può conoscere perfettamente, ossia scientificamente, il Signore Supremo. La perfezione della vita umana consiste nel capire che l'essere è spirituale e non un prodotto della materia. Appena l'uomo si rende conto che non ha niente in comune con la materia, vede svanire i suoi desideri materiali. Allora si risveglia alla sua esistenza di anima spirituale e ne viene ravvivato. Tutto ciò è possibile solo quando si supera l'influenza della passione e dell'ignoranza, cioè quando si diventa brahmana qualificati. Il brahmana è il simbolo della virtù (sattvaguna). Coloro che non si trovano sotto l'influsso della virtù sono ksatriya, vaisya, sudra o ancora inferiori. Per le qualità che lo caratterizzano, lo stadio brahminico rappresenta per l'uomo il livello più alto dell'esistenza, perciò occorre elevarsi a questo livello per diventare un devoto. Il devoto, invece, per il suo modo di agire è già un brahmana qualificato. D'altra parte, non è sufficiente essere brahmana, bisogna diventare vaisnava per raggiungere il livello trascendentale. Il puro vaisnava è un essere liberato, superiore anche al brahmana. Situato ancora sul piano materiale, il brahmana rimane un'anima condizionata perché gli manca la conoscenza scientifica del Signore Supremo anche se ha realizzato il Brahman, cioè ha preso coscienza della realtà spirituale. Egli deve dunque superare lo stadio brahminico e raggiungere il livello vasudeva per poter conoscere il Signore Supremo, Sri Krsna.
La scienza di Dio è destinata ad essere approfondita dai maestri già realizzati nella conoscenza spirituale. Gli sciocchi, gli uomini di poco sapere, non possono comprendere il Signore Supremo, e interpretano Krsna secondo il loro proprio capriccio. Nessuno, neanche un brahmana, può cogliere la scienza di Dio, la Persona Suprema, se non è purificato da ogni contaminazione delle influenze della natura materiale. Ma quando un brahmana qualificato diventa un vaisnava raggiunge il livello vivificatore della liberazione, può allora conoscere veramente il Signore Supremo.







VERSO 21


bhidyate hrdayagranthis
chidyante sarvasamsayah
ksiyante casya karmani
drsta evatmanisvare

bhidyate: troncato; hrdaya: al cuore; granthih: nodo; chidyante: ridotti in pezzi; sarva: tutti; samsayah: dubbi; ksiyante: terminata; ca: e; asya: la sua; karmani: catena delle azioni interessate; drste: avendo visto; eva: certamente; atmani: nell'anima; isvare: dominante.



TRADUZIONE

Allora il nodo del cuore è tagliato e tutti i dubbi dissipati. Quando l'essere realizza che l'anima domina sul corpo, anche la catena delle azioni interessate si spezza.



SPIEGAZIONE

Chi sviluppa la conoscenza scientifica del Signore Supremo vede simultaneamente la propria identità. Sull'identità dell'essere vivente come anima spirituale sono state avanzate successivamente molte opinioni e teorie. I materialisti, per esempio, non hanno fede nell'esistenza dell'anima spirituale, e gli empiristi credono nel tutto spirituale e impersonale ma non nell'individualità dell'anima. Gli spiritualisti, invece, affermano l'esistenza di anime individuali e di un'Anima Suprema, ciascuna con la propria identità; esse formano un'unità sul piano qualitativo ma sono differenti dal punto di vista quantitativo. Esistono molte teorie divergenti, ma vengono spazzate via tutte non appena si realizza Sri Krsna con la pratica del bhaktiyoga. Sri Krsna è come il sole e le speculazioni materialistiche sulla Verità Assoluta sono come le più profonde tenebre della notte. Non appena il sole di Krsna sorge nel cuore, svaniscono le tenebre delle speculazioni materialistiche sulla natura della Verità Assoluta e dell'essere individuale. In presenza del sole l'oscurità svanisce, e tutte le verità relative che erano nascoste dalle dense tenebre dell'ignoranza si manifestano chiaramente per la misericordia di Krsna, che Si trova nel cuore di ognuno come Anima Suprema.
Il Signore insegna nella Bhagavadgita (10.11) che per mostrare un favore speciale ai Suoi puri devoti, Egli stesso dissipa le dense tenebre del dubbio e dell'ignoranza, accendendo nei loro cuori la fiaccola luminosa della conoscenza pura. E se il Signore Supremo provvede a illuminare il cuore del Suo devoto, certamente il devoto, assorto nel Suo trascendentale servizio d'amore, non può rimanere nell'oscurità. Egli giunge a conoscere tutto delle verità relative e dell'Assoluto, e poiché il Signore lo illumina, la sua conoscenza è perfetta e supera quella dei filosofi che speculano sulla Verità Assoluta con le loro limitate capacità. La conoscenza perfetta è detta parampara, o conoscenza deduttiva, cioè trasmessa da una fonte autorizzata a un discepolo che la ascolta con sottomissione e che si è qualificato grazie al suo servizio e al suo abbandono al Signore. Non si può sfidare l'autorità del Supremo e allo stesso tempo sperare di conoscerLo. Il Signore Si riserva il diritto di non mostrarSi alle anime ribelli che, dopo tutto, sono soltanto scintille infinitesimali del Suo essere, prigioniere dell'energia illusoria. Il devoto, invece, è sottomesso e può dunque accedere con l'aiuto dell'Anima Suprema, situata nel suo cuore, alla conoscenza trascendentale trasmessa dal Signore Supremo a Brahma, poi da Brahma ai suoi figli e discepoli attraverso la successione di maestri spirituali. Questo è il modo perfetto per acquisire la conoscenza trascendentale.
Questa illuminazione rende il devoto perfettamente in grado di distinguere lo spirito dalla materia, perché il nodo che li lega insieme viene sciolto dal Signore. Questo non è detto ahankara e obbliga l'essere vivente a identificarsi erroneamente con la materia. Appena questo nodo si scioglie, tutte le nubi del dubbio svaniscono. L'essere vede allora il suo maestro, il Signore, e s'impegna completamente nel Suo trascendentale servizio d'amore, spezzando definitivamente la catena delle azioni interessate. Nell'esistenza materiale l'essere vivente è incatenato dalle proprie azioni e deve subirne tutte le conseguenze, buone e cattive, vita dopo vita. Ma appena s'impegna nel servizio d'amore al Signore, si libera dalle catene del karma e le sue azioni non comportano più reazioni.



VERSO 22


ato vai kavayo nityam
bhaktim paramaya muda
vasudeve bhagavati
kurvanty atmaprasadanim

atah: perciò; vai: certamente; kavayah: tutti gli spiritualisti; nityam: da tempo immemorabile; bhaktim: il servizio offerto al Signore; paramaya: su
prema; muda: con grande gioia; vasudeve: Sri Krsna; bhagavati: il Signore Supremo; kurvanti: praticano; atma: l'anima; prasadanim: ciò che vivifica.



TRADUZIONE

Così, tutti gli spiritualisti, da tempo immemorabile, servono il Signore Supremo, Sri Krsna, con grande felicità, perché il servizio di devozione vivifica l'anima.



SPIEGAZIONE

Questo verso sottolinea in modo particolare la caratteristica del servizio di devozione al Signore, Sri Krsna. Sri Krsna è Dio nella Sua forma originale (svayamrupa), e le Sue altre forme, iniziando da Sri Baladeva, Sankarsana, Vasudeva, Aniruddha, Pradyumna, Narayana, i purusaavatara, i gunaavatara, i lila-avatara, gli yugaavatara e innumerevoli altre manifestazioni divine, sono tutte emanazioni plenarie della Sua persona. Gli esseri individuali, invece, sono parti integranti di Dio, ma separate da Lui. Sri Krsna è dunque Dio nella Sua forma originale, l'aspetto supremo della Trascendenza. Egli esercita dunque un fascino particolare sugli spiritualisti più avanzati, che partecipano ai Suoi divertimenti eterni. Oltre a quella di Sri Krsna e di Baladeva, le Sue altre forme non permettono relazioni così intime come quelle manifestate nei Suoi divertimenti trascendentali a Vrajabhumi.
(continua nel prossimo numero)















Luoghi Santi

PURI

La città di Jagannatha, il Signore dell'universo


figure:
Le divinità che presidiano il grande tempio di Puri sono (da sinistra a destra) Balarama, Subhadra, e il Signore stesso: Jagannatha.
Jagannatha significa Signore dell'Universo. "Jagat" significa universo e "natha" significa signore.
Balarama è la combinazione delle parole sanscrite "bala", forza e "rama", piacere. Balarama quindi è il Signore che dà forza spirituale e piacere.
Subhadra significa "colei che è di buon auspicio". I devoti adorano le tre Divinità sull'altare al centro dell'enorme complesso del tempio.



La città sacra di Puri è una delle più popolari attrattive dell'India per turisti e pellegrini.
Situata sulla riva della Baia del Bengala, questa città di 80000 abitanti è famosa soprattutto per il suo imponente tempio di Jagannatha, il Signore dell'Universo.
Guardando verso Puri dalla cima della collina Nila, la torre del tempio, alta circa 65 metri e costruita in solida pietra, appare visibile per molte miglia.
Il tempio non conserva più la sua struttura originale in seguito alle parecchie ricostruzioni; la sua struttura attuale risale infatti al primo secolo dopo Cristo. La posizione è sempre rimasta invariata (le ricostruzioni più recenti risalgono al 1200 sotto il re Chodaganga e il suo successore Anangabhima) e la caratteristica che più colpisce è la sua collocazione su di un'immensa piattaforma proprio nel cuore della città. Dalla sala dell'altare di Jagannatha, situata sotto la guglia centrale, partono trenta templi più piccoli costruiti in periodi diversi da vari regnanti. Un muro alto più di sei metri circonda l'intero complesso in cui lavorano quotidianamente al servizio del Signore duemila persone. Uomini, donne e bambini, abitanti di Puri e pellegrini che arrivano da tutta l'India affollano il tempio tutto l'anno. Per poter almeno intravedere Sri Jagannatha, entrano nel tempio dalla Porta Orientale, fiancheggiata da due grandi leoni di pietra. Un cartello sulla sinistra proibisce l'ingresso nel tempio agli stranieri, un'antica usanza legalizzata da un decreto del 1803.
All'interno del tempio di Puri, fuori
dalla portata delle macchine fotografiche
occidentali, brahmana e astrologi recitano stupende preghiere a Sri Jagannatha
che si erge su un altare di due metri. I Suoi
servitori provvedono a farGli il bagno, a vestirLo con eleganti abiti fatti a mano, a
decorarLo con fiori, a profumarLo, a
metterLo a letto e a svegliarLo con dolcezza. I danzatori danzano per il Suo
piacere, un devoto provvede alla pulizia
delle Sue stanze otto volte al giorno e tutti
i Suoi devoti celebrano molti festival in
Suo onore. Durante il Festival del Legno
di Sandalo, i devoti portano una piccola
serie di Divinità di Jagannatha in una
grande piscina e Le mettono su una barca.
Le Divinità vengono poi fatte navigare
intorno a un'isola artificiale su cui poggia
un piccolo tempio di squisita fattura.
Durante il Festival le Divinità vengono unte ogni giorno con grandi quantità di fragrante pasta di sandalo dai devoti che sostengono di discendere dai Loro primi servitori migliaia di anni fa.
(In alto a destra) Un carro pieno di vasi di argilla fatti a mano si fa strada per entrare nella cucina principale del tempio. La cucina del tempio, con una media di diecimila pasti al giorno (e in alcuni festival di dieci volte tanto) nutre una larga parte degli abitanti di Puri.
Le cinquecento persone che lavorano nella cucina, cuochi, camerieri, portatori e venditori, possono essere mobilitati per nutrire migliaia di pellegrini con sole quattro ore di preavviso. I cuochi assicurano la massima pulizia ed efficienza
indossando maschere da chirurgo e restando in silenzio mentre lavorano. Tutto il cibo che viene servito è cibo spirituale che viene prima offerto a Jagannatha durante otto offerte di cibo quotidiane.
Generalmente vengono offerti vegetali con curry, formaggi, succo di cocco, riso dolce, minestre e infinite varietà di torte, pasticcini e canditi. In un edificio fuori dalla Porta dei Leoni queste gustose preparazioni vengono poi vendute a coloro cui è vietato entrare, ma che desiderano comunque trarre beneficio mangiando cibo spirituale. Il brahmana con la barba (nella foto) porta sulla testa una "mezza pentola" di riso. Per fare una "mezza pentola" si rompe in due una pentola
intera e si utilizza ciascuna metà separatamente  un sistema di misura veloce e accurato che viene dalla terra in cui la vita è semplice e il pensiero elevato.
Strade risonanti di musica trascendentale accolgono a Puri le persone che passeggiano di sera. Tra i negozi che vendono cibo, vestiti e souvenir sulla strada
principale si incontrano numerosi templi. I devoti di alcuni di questi stupendi piccoli templi, a circa un isolato dalle mura del tempio di Jagannatha, accolgono chiunque desideri vedere le Divinità e ascoltare il canto dei Santi Nomi del Signore.
In alcuni templi il canto va avanti per ventiquattro ore al giorno, in ogni giorno della settimana, mentre di notte, dai grandi altoparlanti del tempio si può ascoltare il canto dei settecento versi della Bhagavadgita che riempie di suoni trascendentali l'atmosfera della città.
Scolpire e dipingere le Divinità di Jagannatha è una tradizione di antica data per gli scultori della famiglia Mahapatra. Dicono infatti che questo lavoro si tramandi nella loro famiglia da "incalcolabili generazioni". Qui Sridhara Mahapatra scolpisce Sri Jagannatha nel legno medicinale dell'albero nima mentre suo zio, Gopimatha Mahapatra provvede agli ultimi ritocchi. Il figlio di Gopinatha, Krsna-Candra Mahapatra, è uno studente di vent'anni che li aiuta negli affari. Nel loro negozio, a circa mezzo chilometro dal tempio principale, la famiglia Mahapatra vende Divinità ai pellegrini e ai residenti locali che le acquistano per adorarLe nella propria casa. Quasi tutti a Puri hanno in casa le Divinità di Jagannatha e la maggior parte dei bambini crescono con le loro piccole Divinità personali. Ogni anno Sridhara aiuta a scolpire le decorazioni dei giganteschi carri del Rathayatra. Egli esibisce con orgoglio ai visitatori il Certificato di Merito conferitogli dal governo per aver scolpito sui carri cavalli, guidatori e altre figure.
Come un re che va a fare una piacevole escursione, Jagannatha esce ogni estate durante quello che è considerato uno dei più grandi festival religiosi dell'India: il Rathayatra (il Festival dei Carri). Festività tra le più importanti per i devoti di Krsna, il Rathayatra è nato qui a Puri, dove centinaia di migliaia di pellegrini affollano la città per assistere alla parata.
Per riuscire a vedere nel modo migliore i tre carri colossali che portano nell'ordine Balarama, Subhadra e Jagannatha, gremiscono la strada principale, larga quanto un'autostrada a otto corsie e riempiono i palazzi circostanti e i tetti. Durante il mese che precede la celebrazione, più di cento operai, quarantadue intagliatori di legno, trenta manovali, quindici pittori, dieci sarti e nove falegnami, lavorano intensamente per costruire i carri. Il giorno del festival, le pesanti Divinità alte circa due metri vengono portate fuori dal tempio verso i carri da devoti robusti che Le fanno dondolare con grazia avanti e indietro per il Loro piacere mentre il Raja (governatore) di Puri, nel rispetto di un'antica tradizione, spazza la strada che percorreranno le Divinità con una scopa dal manico d'oro. Una guida turistica ufficiale spiega che "questa pratica serve a far capire alla gente che anche la più elevata personalità politica dello Stato non è più grande di uno spazzino agli occhi di Dio che è il Supremo oggetto di adorazione per tutti coloro che vivono sulla terra". Infine i portatori, usando grosse corde di seta, issano le Divinità sui Loro carri colorati. Baldacchini ricoperti di stoffe rosse, gialle, verdi e nere oscillano e si muovono al vento mentre le Divinità vengono sistemate per la passeggiata. Ha inizio quindi il viaggio di circa tre chilometri. I pellegrini trascinano gli enormi carri, facendo prendere loro velocità e facendoli rallentare con grosse corde annodate davanti e dietro. Per tutto il pomeriggio la processione passa in mezzo a un mare di devoti che cantano "Jaya Jagannatha! Jaya Jagannatha!" "Tutte le glorie al Signore dell'Universo!". Dopo parecchie ore le Divinità arrivano alla Loro meta: il tempio di Gundica dove si fermeranno nove giorni per "rinfrescarSi". In questi nove giorni vengono ridipinte dai Loro servitori e poi riportate al tempio più splendenti di prima. Il viaggio di ritorno è un'altra occasione di celebrazione.
Dopo il festival, gli attendenti installano di nuovo le Divinità al Loro posto sull'altare principale del tempio. Lì resteranno fino al Rathayatra dell'anno successivo, il più spettacolare omaggio al Signore dell'Universo.















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Orari: 19,30/23,30 - chiuso lunedì

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I DIALOGHI DI SRILA PRABHUPADA

Evoluzione Chimica? Da Dove Provengono Gli Elementi?

Sua Divina Grazia A.C. Bhaktivedanta Swami Prabhupada parla a un ospite e a un discepolo il Dr. T. D. Singh durante una passeggiata a Venice Beach, Los Angeles, dicembre 1973.



Dr. Sing: Alcuni scienziati sostengono che in origine esistevano solo particelle di polvere fluttuanti in materiale gassoso. Con il tempo, questa sospensione colloidale si è condensata e si è formata la Terra.
Srila Prabhupada: Può essere, ma da dove era venuto il gas?
Dr. Sing: Dicono che ci fosse già!
Srila Prabhupada: Sri Krsna dice nella Bhagavadgita (7.4).

bhumir apo nalo vayuh
kham mano buddhir eva ca
ahankara itiyam me
bhinna prakrtir astadha

"Terra, acqua, fuoco, aria, etere, mente, intelligenza e falso ego, questi otto elementi, distinti da me, costituiscono la Mia energia materiale." Qui Krsna spiega che vayu (gas) proviene da Lui, e che kham (etere) è più sottile di vayu. Più sottile di kham è la mente, più sottile della mente è l'intelligenza, più sottile dell'intelligenza è il falso ego e più sottile del falso ego è l'anima. Ma gli scienziati non conoscono tutto ciò; capiscono solo le cose grossolane.
Menzionano il gas, ma da dove proviene il gas?
Dr. Sing: Non sono in grado di rispondere.
Srila Prabhupada: Ma noi possiamo rispondere. Dallo SrimadBhagavatam sappiamo che il gas proviene dall'etere, il quale proviene dalla mente e che la mente proviene dall'intelligenza, l'intelligenza dal falso ego e il falso ego dall'anima.
Dr. Sing: Gli scienziati presumono che prima che avesse luogo il tipo di evoluzione biofisica ipotizzata da Darwin, ci sia stata quella che loro chiamano "chimica prebiotica", l'evoluzione chimica.
Srila Prabhupada: Si. E il termine "evoluzione chimica" significa che gli elementi chimici hanno un'origine e che quell'origine è lo spirito, la vita. Il limone produce acido citrico e i nostri corpi producono elementi chimici sotto forma di urina, sangue, sudore e altre secrezioni.
Questo prova che la vita produce elementi chimici non che gli elementi chimici producono la vita.
Dr. Sing: Gli scienziati sostengono che una volta che il seme della vita è presente nelle cellule, l'essere vivente si sviluppa e funziona automaticamente.
Srila Prabhupada: Si, ma chi fornisce il seme? Nella Bhagavadgita (7.10) Krsna risponde a questa domanda. Bijam mam sarva-bhutanam viddhi partha sanatanam: "Sappi, o figlio di Prtha, che sono il seme originale di tutte le esistenze. Sono l'intelligenza dell'intelligente e la potenza del potente". E successivamente Krsna dice (14.4):

Sarvayonisu kaunteya
murtayah sambhavanti yah
tasam brahma mahad yonir
aham bijapradah pita

"Sappi, o figlio di Kunti, che tutte le specie di vita hanno origine nella natura materiale, e lo sono il padre che ne dà il seme".

Dr. WolfRottkay: Ma, in tutta umiltà, se gli scienziati riuscissero davvero a creare artificialmente un organismo vivente o addirittura una cellula vivente che cosa direste?
Srila Prabhupada: Che merito avrebbero? Imiterebbero soltanto ciò che già esiste in natura. La gente ama molto le imitazioni. Se un uomo in un night imita un cane, la gente pagherà per vederlo e se vede un cane vero che abbaia non gli presta alcuna attenzione.
Dr. Sing: Un biologo russo, nel 1920, ebbe l'idea dell'evoluzione chimica. Egli dimostrò che prima dell'evoluzione biochimica, l'atmosfera terrestre era rarefatta, cioè che era
composta da molto idrogeno e da pochissimo ossigeno. Poi le radiazioni solari trasformarono le molecole di idrogeno in elementi chimici diversi.
Srila Prabhupada: Questo è uno studio di parte. Prima di tutto, da dove venne l'idrogeno? Gli scienziati studiano soltanto il processo a metà: non ne studiano l'origine. Dobbiamo conoscere l'inizio.
C'è un aereo (Srila Prabhupada indica un aereo che appare all'orizzonte). Direste che l'origine di quella macchina è il mare? Uno sciocco direbbe che all'improvviso una luce è apparsa del mare e che è così che l'aereo è stato creato. Ma questa è una spiegazione scientifica? Così sono le spiegazioni degli scienziati. Essi dicono: "Esisteva questo, e poi all'improvviso, per caso, è accaduto". Questa non è scienza. Scienza significa spiegare la causa originale.
Forse gli scienziati possono creare imitazioni della natura, ma perché dovremmo dare loro credito?
Dovremmo dare credito al creatore originale, Dio. Questa è la nostra filosofia.
Dr. Sing: Quando uno scienziato scopre una qualche legge naturale, generalmente le dà il suo nome.
Srila Prabhupada: Si, è vero. La legge esiste già in natura ma il mascalzone vuole prendersene il merito.
Dr. Sing: Gli scienziati in effetti stanno lottando contro le leggi naturali ma spesso provano un certo tipo di piacere in questa lotta.
Srila Prabhupada: Quel genere di piacere è infantile. Immaginate che un bambino, facendo grandi sforzi, costruisca un castello di sabbia sulla spiaggia. Gli piacerà di sicuro farlo ma è un piacere infantile. Non è un piacere da adulto.
I materialisti hanno inventato una specie di falsa felicità. Hanno creato un sistema fantastico per assicurarsi una vita comoda, ma è tutto falso perché non possono creare una situazione in cui si possa permanentemente godere ed essere felici. In qualsiasi momento tutti possono essere colpiti dalla morte e tutto il loro piacere finisce.
Dr. Sing: E' per questa ragione che dicono che Dio non ci ha dato tutto: perché non siamo qui per viverci per sempre.
Srila Prabhupada: Ma Dio ci ha dato tutto ciò che è necessario per vivere pacificamente e per comprenderLo. Perché quindi la gente non Lo cerca e fa invece cose che la aiutano a dimenticarLo?















HARE KRSNA HARE KRSNA
KRSNA KRSNA HARE HARE
HARE RAMA HARE RAMA
RAMA RAMA HARE HARE



CANTA HARE KRISHNA E SARAI FELICE

Introdotto in Occidente da Srila Prabhupada, il mantra Hare Krishna in poco più di vent'anni è diventato familiare in tutto il mondo, molti l'hanno ascoltato o addirittura cantato. In realtà dietro la danza e il canto dei devoti di Krishna c'è un significato profondo e attuale. La vibrazione trascendentale ottenuta cantando Hare Krishna, Hare Krishna, Krishna Krishna, Hare Hare/ Hare Rama, Hare Rama, Rama Rama, Hare Hare è il metodo sublime per ravvivare la nostra coscienza originale. La coscienza di Krishna non è un'imposizione artificiale sulla mente.
Questa coscienza è l'energia originale e naturale dell'essere vivente. Quando sentiamo questa vibrazione trascendentale, la nostra coscienza si risveglia. Questo facilissimo metodo di meditazione è raccomandato per questa epoca. Anche con l'esperienza pratica si può percepire che cantando questo mahamantra, o grande canto della liberazione, si sente subito un'estasi che proviene dal livello spirituale. Il canto del mantra Hare Krishna si attua sul piano spirituale, perciò questa vibrazione sonora supera tutti gli strati inferiori di coscienza, cioè quella sensuale, quella mentale e quella intellettuale. Quando il mantra è cantato con amore da un puro devoto del Signore ha la massima efficacia su coloro che ascoltano.
Il mantra è composto da tre nomi: Krishna significa "Infinitamente Affascinante", Rama significa "la Fonte inesauribile di ogni gioia" e Hare si riferisce alla potenza devozionale del Signore. Quindi il mahamantra significa: "O Signore infinitamente affascinante, o fonte inesauribile di ogni gioia, o potenza del Signore, Ti prego di impegnarmi a servirTi con devozione."















I GRANDI LIBRI
DELLA SPIRITUALITA'

LA BHAGAVAD-GITA così com'è
Nella versione più fedele e completa la più antica opera della spiritualità classica.

IL LIBRO DI KRSNA
Il libro che vi farà conoscere direttamente Krsna, Dio, la Persona Suprema.

BHAKTIVEDANTA BOOK TRUST ITALIA

Per informazioni scrivere a: Bhaktivedanta Book Trust Italia, via Bonazza 12, Tavarnelle Val di Pesa, FI, oppure presso il centro Hare Krsna più vicino.



fine del numero di gennaio 1990.